L’ex allenatore del Napoli Rudi Garcia ha rotto il silenzio sul suo tumultuoso mandato al club, offrendo una valutazione feroce del presidente Aurelio De Laurentiis e della gestione complessiva della squadra. In un’intervista sincera con Carrè, Garcia ha fatto luce sulle sfide che ha dovuto affrontare durante il suo breve periodo a Napoli.

Garcia non ha usato mezzi termini quando ha parlato del suo successore, Walter Mazzarri: “Non ha classe. Non mi ha mai ringraziato per i punti che gli ho lasciato, che sono stati sufficienti per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League con una sola vittoria in più”.

Riflettendo sulle difficoltà di subentrare dopo la stagione vincitrice dello Scudetto del Napoli, Garcia ha ammesso: “Sapevo che stavo correndo un rischio arrivando dopo la vittoria dello Scudetto. Di solito, non vado dove è difficile fare meglio. Ma era il Napoli, era la Serie A. I giocatori inconsciamente pensavano di poter fare esattamente come l’anno prima, ma non funziona così”.

L’allenatore francese ha anche espresso frustrazione per la politica di trasferimento del club: “Avevo chiesto un difensore, come Aguerd, e un centrocampista fisicamente forte. Invece, hanno acquistato giocatori promettenti che poi sono stati prestati altrove. Volevo che i contratti di Osimhen e Zielinski fossero rinnovati per metterli nelle migliori condizioni in campo. Quest’anno ho visto che hanno investito molto su un difensore come Buongiorno e un centrocampista come McTominay”.

I commenti più taglienti di Garcia sono stati riservati a De Laurentiis: “Il vero colpo di scena sarebbe stato tenermi, e forse il Napoli si sarebbe qualificato per la Champions League. Invece, sono arrivati ​​decimi. De Laurentiis ha detto che avrebbe dovuto licenziarmi fin dalla presentazione? Forse ha detto quelle cose perché si è reso conto di essere stato un po’ idiota e per coprire certi errori”.

Ha continuato: “Pensavo di avere a che fare con un gentiluomo all’inizio, ma De Laurentiis si è rivelato uno che si intromette in cose che non sono affari suoi. Ho pagato il prezzo per avergli detto di restare al suo posto. Mi ha detto che se non lo avessi ascoltato, non avrebbe potuto proteggermi. Ma io non ho bisogno di essere protetto…”

Garcia ha anche rivelato i tentativi di De Laurentiis di influenzare la selezione della squadra: “Voleva che facessi giocare un giocatore per 45 minuti e poi altri nel secondo tempo, ma a 60 anni nessuno mi dice chi mettere in campo. De Laurentiis capisce di cinema, ma non molto di calcio.”

Infine, Garcia ha dipinto un quadro di un club in disordine al suo arrivo: “Quando sono arrivato, tutti volevano andarsene e si lamentavano di essere pagati troppo poco. Ho cercato di rimotivare il gruppo. Giuntoli se n’era andato e nessuno è intervenuto quando Osimhen e Kvaratskhelia non hanno accettato di essere sostituiti.”

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