Il presidente della Lazio Claudio Lotito rivela di ricevere costantemente minacce dagli Ultras che chiedono più biglietti, ma rimane ribelle.

Il calcio italiano è stato scosso da un nuovo scandalo che ruota attorno ai membri del gruppo Ultras di Milan e Inter. La questione è venuta alla luce negli ultimi giorni, quando la polizia antimafia italiana ha effettuato una serie di arresti, tra cui membri degli ultras. Queste persone avrebbero ricattato i loro club per ricevere biglietti gratuiti prima di venderli sul mercato nero

Ma mentre Milan e Inter sembravano cedere, Lazio e Juventus hanno tenuto duro. In un’intervista al Messaggero (tramite La Lazio Siamo Noi), Lotito ha confermato di essere vittima di continue minacce, che lo hanno costretto a rimanere sotto scorta a causa della sua posizione ostinata sulla questione.

Vivo ancora sotto scorta, ricevo minacce telefoniche, anche sette o otto al giorno, organizzano anche proteste e cori contro di me, volantini con la mia tomba e le candele, ma io resto fermo e non cedo.

Dal 2004 rispondo con mano ferma. Niente abbonamenti e biglietti omaggio, basta con le trasferte pagate dalla Lazio.

Il patron della Lazio è anche fermamente convinto che dietro le continue proteste nei suoi confronti ci sia questa questione e non qualcosa a che vedere con il mercato.

Sono contro ogni forma di abuso. Rispondo con tutti i mezzi legali a mia disposizione. La protesta non ha nulla a che vedere con il mercato o con la Lazio che, come dimostrano i fatti, non ha subito alcun ridimensionamento. È una scusa per costringermi a vendere perché non ho mai ceduto a nessun privilegio.

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